Un 25 Aprile particolare: fra le mura di casa ricorderemo i 75 anni dalla liberazione

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A causa dell'emergenza sanitaria niente eventi e cortei

Data:

mercoledì, 22 aprile 2020

25 aprile

Descrizione

È un 25 Aprile particolare quello che celebreremo tra pochi giorni. Particolare per due motivi. In primo luogo sarà una celebrazione “privata”. Per la prima volta, dopo tanti anni, causa emergenza sanitaria non potremo svolgere il programma organizzato con l’ANPI verzuolese e quindi i cortei insieme agli studenti e ai cittadini. Ma quest’anno la ricorrenza è particolare anche perché è l’anniversario solenne del 75° della liberazione del Paese dal nazifascismo. È UNA FESTA CIVILE DELL'INTERO POPOLO.
Il 25 Aprile è la festa della libertà. Settantacinque anni fa molti giovani morirono, altri rischiarono la vita per la libertà. Oggi, con la crisi sanitaria, rischiamo la libertà per la vita che è bene supremo! Oggi la salute pubblica prevale sulle libertà individuali. Non sono scelte di un’ideologia della dittatura (come successe 75 anni fa), ma procedure scientificamente giustificate e necessarie.
Nel celebrare il 75°, dobbiamo volgere lo sguardo fuori di casa. Nel mondo ci sono molte guerre con un preoccupante commercio di armi. Oggi, però, unica guerra legittima, è quella contro la fame. Un incontro che va oltre i “buoni alimentari” (utili nell’emergenza), fondato sull’equa distribuzione del pane quotidiano. Grazie a chi, con senso civico, non fa mancare il cibo sulle nostre tavole.
A tal proposito, desidero ringraziare i volontari, e in questi giorni la Protezione Civile, nostra vera ricchezza. Il mio ringraziamento si estende agli operatori della sanità, alle forze dell’ordine, agli impiegati comunali, agli addetti degli esercizi commerciali, ai farmacisti e agli operatori dei servizi essenziali.
A noi amministratori compete lottare per avere un’Europa non solo di mercato, di moneta, ma un’Europa solidale, equa, attenta agli anziani, alle persone in difficoltà, ai giovani. Un’Europa capace di scelte forti, coraggiose ed innovative ed attenta ai popoli in difficoltà.
Il secondo sguardo fuori casa è rivolto ai popoli che non hanno libertà. In molti paesi vi è la dittatura diretta e in altri quella subdola con parvenza di partecipazione. La pandemia globale in questi paesi è usata per ridurre i diritti. Non dobbiamo chiudere gli occhi! Dobbiamo impegnarci per rendere veramente liberi quei popoli i cui paesi siano rispettosi dei diritti umani e si impegnino per uno sviluppo umano integrale.
La storia è attingere dal passato per fare passi avanti. Oggi abbiamo la necessità di nuovi partigiani, senza fucile, ma con idee, proposte, impegno. E mi rivolgo allora ai ragazzi, ai giovani. La scuola può rendervi pienamente cittadini liberi e formarvi per farvi partecipare nel e con il lavoro. Una scuola che contribuirà a non lasciare indietro nessuno e, quindi, a dare forma al futuro aumentando il benessere culturale, materiale e civile della comunità.
Voi giovani che dovete costruire la “banda larga”, anzi “aperta” e non chiusa, riprogettando le vite in un nuovo percorso comune. La libertà oggi dalle troppe dipendenze. La libertà che non è offendere l’altro ma confrontarci, anche duramente, sempre però rispettando. Contro il risvolto negativo della modernità individualistica e relativistica il messaggio che questi giorni difficili ci lanciano è una forte domanda di comunità, non individualista, perché è tempo della solidarietà, non della competizione, in cui costruire il futuro diverso e sostenibile per tutti.
La speranza richiede audacia e fortezza. Inoltre realismo e visione: semplificare la burocrazia, contrasto alle disuguaglianze e della povertà, lotta agli sprechi e alla corruzione, investimento sulla famiglia, e, appunto, sui giovani e sulla scuola, sulla sanità. Questo richiede nuovi modi di produzione, nuova centralità del lavoro, rinnovato nella sua modalità. Proprio in questo particolare momento storico bisogna sostenere la riconversione in tecnologie sostenibili, mettendo in moto una “nuova riforma verde” che crei valore economico, sostenibilità ambientale, salute e che consenta di conciliare lavoro e relazioni. Per Verzuolo si tratta di continuare a sostenere l’“industria verde 4.0”: la partecipazione dei rappresentati dei lavoratori Burgo alle manifestazioni del 25 Aprile ne è sempre stata una chiara scelta.
La prova a cui siamo chiamati richiede fiducia e responsabilità da parte di tutti, cittadini ed istituzioni. Ecco il motivo di ritrovarci in una sorta di “cabina di regia” dove ogni rappresentante contribuisce a creare la ripresa dopo la grave crisi sanitaria.
Voglio ricordare due frasi di Piero Calamandrei, cui l’anno scorso dedicammo la celebrazione al Parco della Resistenza. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale, quando comincia a mancare”. La libertà non è mai scontata. E poi riferito alla nostra Costituzione, lui che fu uno dei 535 padri con le 21 madri costituenti; che rappresentavano le pluralità ideologiche di allora: “Finché ci saranno ostacoli alla dignità dell’uomo, la Carta sarà incompiuta”. I valori della Carta contro il nemico di oggi: la diseguaglianza, l’ambiente. Ecco l’eredità dei resistenti di allora, la Costituzione da rendere viva ogni giorno! La sfida della libertà oggi è saperla praticare! Molte volte ne abusiamo, la neghiamo agli altri. Dobbiamo diventare veramente liberi. Esserlo è esercizio quotidiano.
L’Amministrazione comunale, nella ricorrenza del 75°, aveva programmato che a conclusione della celebrazione nel “Parco della Resistenza”, gli allievi delle scuole firmassero le pergamene da consegnare poi ai partigiani Lorenzo Bonetto e Giovanni Torre e ai famigliari dei partigiani scomparsi Angelo Boero, Lelio Peirano e Orlando Martino. Aggiungo Davide Schiffer. Essi sono e sono stati testimoni sia dell’impegno di 75 anni fa e, successivamente, della passione civile profusa nei vari campi. Siccome non sarà possibile avere le firme, sarà portata alle loro abitazioni le pergamene celebrative da me firmate e dal sindaco del Consiglio comunale dei Ragazzi Matteo Rossi. A tal proposito non dobbiamo dimenticare che nel paese a noi confinante è nato il filosofo della libertà, Luigi Pareyson.
Sappiamo che senza verità non c’è giustizia. Senza libertà non c’è democrazia. E sappiamo molto bene che il nemico della libertà è l’irresponsabilità. Quindi nel celebrare il 75° vogliamo assumere un impegno: essere responsabili, essere partecipativi nel contribuire a creare la nostra comunità civile bella, capace di relazioni, attenta alla solidarietà, una comunità libera. Senza divisioni e strumentalizzazioni, ma con posizioni responsabili. Una comunità inclusiva che punta allo sviluppo ecocompatibile, umano e civile. Rafforzando le relazioni sociali e la cura del bene comune.
Per concludere: a noi e a voi giovani, compete fare memoria che non è solo ricordare la liberazione dal nazifascismo, ma è impegno quotidiano per celebrare la libertà.
Quindi: VIVA VERZUOLO CITTÀ DELLA LIBERTÀ.
 
Il Sindaco di Verzuolo
GianCarlo Panero
 
FATE RISUONARE LE NOTE DI «BELLA CIAO» DAL BALCONE
L’Anpi, sezione di Verzuolo – Valle Varaita, nella persona del Presidente Dario Peirano, nell’impossibilità di dar corso alle numerose iniziative programmate per il 75° della Liberazione, ma contemporaneamente convinta che non si possa, nonostante la situazione attuale, lasciar passare sotto totale silenzio un momento così importante, propone, d’intesa con il Comune, a tutta la cittadinanza un gesto simbolico e si spera condiviso. Nelle ore della tradizionale, storica fiaccolata (che ovviamente non si può svolgere) ed esattamente alle 21 del 24 aprile far risuonare da ogni casa, da ogni balcone le note di «Bella Ciao», accompagnate dall’accensione di una piccola luce (in sostituzione della fiaccola) con esposizione della bandiera nazionale.
 
SABATO 25 APRILE, CUSCINO FLOREALE E INNO D'ITALIA
IN RICORDO DEI PARTIGIANI CADUTI
Sabato 25 aprile, alle ore 11, in piazza Martiri, davanti alla lapide dei partigiani caduti della guerra di Liberazione, depositeranno il cuscino floreale a loro memoria il Sindaco GianCarlo Panero e il presidente dell'Anpi Verzuolo - Valle Varaita Dario Peirano con il luogotenente Roberto Besante, comandante della stazione dei carabinieri di Verzuolo, e il comandante della Polizia locale Daniele Beltrame. Sarà fatto suonare l'Inno d'Italia.
 
 
 
(Sulla pagina iniziale del Comune di Verzuolo i videomessaggi del Sindaco Panero e del Sindaco Junior Rossi).
 

Ultimo aggiornamento

Ultima modifica avvenuta il martedì 23 luglio 2024, 12:08

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