Oggi, 4 aprile, giornata in memoria del filologo verzuolese Cesare Segre

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Data:

lunedì, 04 aprile 2022

SEGRE

Descrizione

Cesare Segre
 
Nato a Verzuolo il 4 aprile 1928, laureato a Torino (1950), libero docente di Filologia romanza (1954), professore incaricato di Filologia romanza nelle università di Trieste (1954-1956) e Pavia (1956-1959), è stato professore ordinario di Filologia Romanza nell’Università di Pavia dal 1960. È stato Visiting Professor nelle Università di Manchester, Rio de Janeiro, México (UNAM); Fellow of the Council of the Humanities nella Princeton University.
Dottore honoris causa nelle università di Chicago, Ginevra, Torino e Granada. È stato presidente, ed è ora presidente onorario, della International Association for Semiotic Studies e della Société Rencesvals pour l’Etude de l’Epopée Romane.
Socio nazionale dell’Accademia dei Lincei, dell’Accademia della Crusca e dell’Accademia delle Scienze di Torino; socio corrispondente dell’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere; socio della Commissione per i Testi di Lingua di Bologna, dell’Arcadia, dell’Académie Royale de Belgique, della R. Academia de Buenas Letras di Barcellona, dell’Institute of Romance Studies di Londra, dell’European Medieval Academy.
Ha condiretto le riviste «Strumenti critici», «Medioevo Romanzo», «Autografo», ed è stato nel comitato direttivo di «Romance Philology», «Poetics Today», «Italian Quarterly», «Assaph», «Il Confronto letterario», «La parola del testo», «Diverse lingue», «Testo a fronte», ecc.
Ha fatto parte del Comité de publication dei «Classiques Français du Moyen Age». Ha diretto la «Nuova Raccolta di Classici Italiani Annotati» (Einaudi) e i «Classici Italiani commentati» (Edizioni scolastiche Bruno Mondadori).
Ha vinto il Premio Calabria 1985, il premio Juan Carlos I dell’Ambasciata di Spagna per il migliore articolo del 1990 sulla Spagna, il Premio Tevere 1990, il Premio Feltrinelli 1992 per la filologia, il Premio Città di S. Salvatore Monferrato per la saggistica 1999. Il professor Segre è morto a Milano il 16 marzo 2014.
 
 
Estratto dall’intervista al prof. Segre tenutasi a Verzuolo il 23 aprile 2004
(DANIELE TRUCCO, Cesare Segre, filologo per sempre, in «Cuneo Provincia Granda», Anno LI, n. 3, 2004, pp. 51-55)
 
Può dirci qualche cosa del suo periodo verzuolese?
Ho solo vissuto tre anni a Verzuolo ma ricordo ancora molto bene il cortile di via Muletti nel quale giocavo con i miei amichetti, figli come me di giovani impiegati delle Cartiere Burgo. Mio padre infatti, la cui famiglia era di Saluzzo, non solo era stato uno dei primi a essere chiamati a lavorare negli uffici delle cartiere, ma aveva anche un legame di amicizia con l’ingegnere. Burgo infatti si occupò spesso di lui, affinché potesse continuare a lavorare nonostante i divieti del regime: creò addirittura un’azienda fantasma in cui mio padre poteva lavorare anche se risultava ufficialmente dimesso, come le leggi avevano stabilito.
Quando gli uffici della Burgo furono spostati a Torino, prima in piazza San Carlo e poi in piazza Solferino, mio padre fu costretto a trasferirsi: ecco perché ho vissuto solo tre anni a Verzuolo. Successivamente, nel 1949, dovemmo nuovamente traslocare in quanto mio padre ebbe un dissenso con la direzione delle cartiere la quale, mantenendo fede al detto latino Promoveatur ut amoveatur, lo promosse con l’incarico di direttore della filiale di Milano. Da allora abitiamo a Milano, città sempre meno amabile ma ormai difficile da abbandonare.
 

Ultimo aggiornamento

Ultima modifica avvenuta il lunedì 15 luglio 2024, 09:59

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Inserito sul sito il giovedì 07 aprile 2022 alle ore 12:02:14 per numero giorni 972

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